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Lo scrittore e giornalista Roberto Ritondale intervista Manuela Moschin

E' un grande onore per me essere stata intervistata nel Salone Internazionale del libro di Torino dallo scrittore e giornalista Roberto Ritondale. Grazie di cuore "Lo scrittore ambulante ha intervistato Manuela Moschin, l'ideatrice dell'originale blog letterario "L'arte raccontata nei libri" che riunisce oltre duemila appassionati. E alla fine dell'intervista scoprirete una passione comune, oltre a quella dei libri! In sottofondo una musica composta e suonata da Joanna Robinson." Roberto Ritondale Oltre al video Youtube vi lascio anche il link del sito dell'autore. http://www.robertoritondale.it

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Museo Virtuale




Benvenuti nel nostro Museo Virtuale dove tutti possono partecipare inviando le proprio foto.
L'idea nasce dal desiderio di poter ammirare le opere d'arte, invitandovi a inviare le vostre foto che avete scattato nei luoghi appartenenti al patrimonio culturale come Musei, Chiese, Ville, Monumenti, Statue ecc.
E' sufficiente inviare anche un'immagine soltanto, poiché il museo si formerà gradualmente.
Vi citerò scrivendo l'autore delle foto.
Vi chiedo cortesemente di non inviare immagini scaricate dal web. 
Vi chiedo cortesemente di indicare:
Titolo dell'opera
Nome dell'artista
Anno di esecuzione
Il Museo di riferimento
La Tecnica
Inviate il materiale al seguente indirizzo di posta elettronica:
larteraccontataneilibri@gmail.com oppure via messenger. 
Inoltre le opere saranno postate nel gruppo Facebook omonimo.

Ecco il link: https://www.facebook.com/groups/larteraccontataneilibri/


Museo Virtuale Galleria Fotografica

Peter Paul Rubens "Pianto sul Cristo morto"  (1602) Galleria Borghese - Roma 

Foto a cura Massimo Gaudio

Peter Paul Rubens "Pianto sul Cristo morto"  (1602) Galleria Borghese - Roma 


L'illustratore argentino Alberto Breccia (1919-1993) viene ricordato in occasione del centenario della sua nascita tramite una mostra visitabile nel Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul a Bologna.


Foto e testo a cura Paolo Beretti
"Se ci fosse eventualmente la necessità di un ulteriore motivo per visitare Bologna, informo che sono in corso decine di mostre del Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul. L'esposizione probabilmente più importante è quella dedicata al grande illustratore argentino (presumo il maggiore artista della storia argentina) Alberto Breccia, in occasione del centenario della sua nascita (Montevideo 1919 - Buenos Aires 1993). Sono in mostra 150 tavole originali, tra i fumetti realizzati con china stesa a pennello, graffiata, impiastricciata... favole a collage e dipinti ad acrilico. In un frame di un video si può scorgere il maestro mentre disegna a china con una lametta!
La proposta per questo blog è dovuta alle sue importanti trasposizioni sotto forma di graphic novel di racconti di alta letteratura, da Umberto Eco a Poe, Lovecraft, Borges, Marquez, Sasturain.
I fumetti più rilevanti sono quelli che criticano tra le righe la dittatura argentina, ovvero Perramus e Mort Cinder. Il suo impegno civile lo mise anche seriamente in pericolo, soprattutto per i disegni della biografia di Che Guevara, scritta da Oesterheld, il maggiore sceneggiatore argentino che vide scomparire una alla volta tutte le sue figlie (due delle quali incinte), per poi fare la stessa fine da desaparecido, sotto la dittatura militare fascista.
Incendiate dalla censura tutte le copie e le tavole originali della biografia, Breccia nascose una copia stampata nel giardino di casa, dissotterrandola solamente molti anni dopo."
Il consigliere della Fondazione afferma che: "La mostra è particolarmente intensa. Gli originali esposti mostrano insieme alla pittoricità e magmaticità dello stile, la grande capacità tecnica e stilistica di Breccia, cosa che nessun libro per quanto stampato con tutti i sacri crismi può restituirci."
Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 


Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Alberto Breccia Festival Internazionale di illustrazione BilBOlbul Bologna 

Claude Monet "Essai de Figure en plein-air"  Saggio di figura en plein-air - 1886 Olio su tela, cm.131 x 88 Musèe d'Orsay, Parigi

Foto a cura di Mariella Peroni 

“Essai de figure en plein air” è il nome di due dipinti di Claude Monet realizzati nel 1886. 
Monet nutriva uno scarso interesse per la fisionomia e la pittura figurativa, ciò che muoveva la sua ricerca era lo studio della diffusione della luce e del colore. Ma proprio in quest'ottica si trovò a dare vita a due importanti studi di figura che rappresentano rispettivamente una Donna con parasole rivolta verso sinistra e una Donna con parasole rivolta verso destra, due tele quasi speculari nate quasi per caso durante una passeggiata, estasiato dall’effetto di luce e di atmosfera prodotto da una figura femminile: 

《Lavoro come non mai, e a delle prove nuove, delle figure en plein air come le intendo, fatte come paesaggi. È un vecchio sogno che mi tormenta di continuo e che vorrei una volta realizzare; ma è cosa difficile!》 

(Lettera di Monet all’amico Théodore Duret del 1887) 

Le due opere furono gelosamente custodite dall'artista, appese ad una parete della sua casa dietro due vasi di fiori bianchi. Alla sua morte il figlio Michel le donò al Louvre, e dal 1986 sono esposte al Musée d'Orsay." 

Jacob Grimmer (Pittore fiammingo, Anversa 1525-1590) "Le quattro stagioni: Inverno" 1577 Olio su tavola di quercia, Museo delle Belle Arti, Budapest

 Foto a cura Paolo Beretti 

Jacob Grimmer (Pittore fiammingo, Anversa 1525-1590) "Le quattro stagioni: Inverno" 1577 Olio su tavola di quercia, Museo delle Belle Arti, Budapest

Dettaglio - Jacob Grimmer (Pittore fiammingo, Anversa 1525-1590) "Le quattro stagioni: Inverno" 1577 Olio su tavola di quercia, Museo delle Belle Arti, Budapest

Dettaglio - Jacob Grimmer (Pittore fiammingo, Anversa 1525-1590) "Le quattro stagioni: Inverno" 1577 Olio su tavola di quercia, Museo delle Belle Arti, Budapest

Dettaglio - Jacob Grimmer (Pittore fiammingo, Anversa 1525-1590) "Le quattro stagioni: Inverno" 1577 Olio su tavola di quercia, Museo delle Belle Arti, Budapest

Dettaglio - Jacob Grimmer (Pittore fiammingo, Anversa 1525-1590) "Le quattro stagioni: Inverno" 1577 Olio su tavola di quercia, Museo delle Belle Arti, Budapest

Dettaglio - Jacob Grimmer (Pittore fiammingo, Anversa 1525-1590) "Le quattro stagioni: Inverno" 1577 Olio su tavola di quercia, Museo delle Belle Arti, Budapest

Dettaglio - Jacob Grimmer (Pittore fiammingo, Anversa 1525-1590) "Le quattro stagioni: Inverno" 1577 Olio su tavola di quercia, Museo delle Belle Arti, Budapest


 
Amedeo Modigliani (1884-1920) "Ragazza con vestito giallo" 1917 - Collezione Jonas Netter

Foto a cura di Sabrina Carletti 

Amedeo Modigliani (1884-1920) "Ragazza con vestito giallo" 1917 - Collezione Jonas Netter


Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale Ungherese

Foto a cura Paolo Beretti 

"Un grande pittore ungherese del realismo ottocentesco, Gyárfás Jenő (1857-1925).
La tela drammatica si intitola ''Il calvario della bara'', perché è la visualizzazione del momento topico di una ballata dell'epoca, scritta nel 1877 da János Arany. La ragazza è Ábigel Kund e la vediamo mentre sta perdendo la ragione dopo aver compreso di esser stata la causa involontaria della morte del suo amante. Nella cornice l'artista ha inciso dei versi di questa ballata. Il pittore si era formato nell'Accademia di Monaco, quindi ha realizzato questa tela che voleva fosse il suo capolavoro e la portò al concorso Nazionale delle Belle Arti di Pest, arrivando però in ritardo... ma venne comunque premiato e per ringraziare il suo paese lo donò alla Galleria Nazionale dell'Ungheria. Direi che questo artista riesce a tenere unite insieme due delle istanze che sono insite nella pittura europea ottocentesca, ovvero il realismo sociale, mostrando i dettagli di vita quotidiana della povera gente, e l'alienazione della psiche umana di fronte agli eventi della vita, alla solitudine dell'individuo e alle relazioni con un mondo che a volte non fa per noi." (Paolo Beretti, 10.12.2019)


Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale dell'Ungheria

Dettaglio Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale dell'Ungheria

Dettaglio Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale dell'Ungheria

Dettaglio Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale dell'Ungheria

Dettaglio Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale dell'Ungheria

Dettaglio Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale dell'Ungheria

Dettaglio Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale dell'Ungheria 

Dettaglio Gyárfás Jenő (1857-1925) "Il calvario della bara" Galleria Nazionale dell'Ungheria

Claude Monet "Impressione, levar del sole" (Impression, soleil levant) Olio su tela, cm.48x63 - Musèe Marmottan Monet, Parigi 

Foto a cura di Mariella Peroni 

"Il dipinto di Claude Monet, che diede poi il nome al movimento impressionista, fa parte di una serie di vedute e fu presentata al pubblico nel 1874 in una mostra presso lo studio del fotografo Nadar in cui erano esposte anche le opere di Cézanne, Renoir, Pissarro, Degas e Sisley più significative del loro stile. E fu in quell’occasione che all'opera venne assegnato il titolo con cui fu poi universalmente conosciuta perché si trattava di un'"impressione" del levar del sole." (Mariella Peroni, 9.12.2019)

Come disse lo stesso Monet:
《Il paesaggio non è altro che un'impressione, istantanea, e per questo ci si diede quell’etichetta a causa mia. Avevo mandato una mia cosa fatta a Le Havre, dalla mia finestra, col sole in mezzo alla nebbia e qualche albero di nave che si innalza a sullo sfondo … Mi avevano chiesto un titolo per il catalogo e non poteva certo essere preso per una veduta di Le Havre, quindi ho detto: “Metta Impressione".》
Claude Monet "Impressione, levar del sole" (Impression, soleil levant) Olio su tela, cm.48x63 - Musèe Marmottan Monet, Parigi 



Benvenuto Cellini "Perseo" 1545-1554 bronzo e marmo, Firenze, Piazza della Signoria, Loggia dei Lanzi.

Foto a cura di Barbara Prosperi 

"Desidero proporre alcune immagini particolari che riguardano il complesso scultoreo del Perseo di Benvenuto Cellini, che solitamente viene osservato da lontano da punti di vista precostituiti e di cui normalmente vengono ignorate le opere del basamento, di una raffinatezza sopraffina. Nelle fotografie sono ritratti Perseo, Zeus (o Giove), Ermes (o Mercurio) e ancora Perseo, raffigurato mentre si precipita a liberare Andromeda dal mostro marino. La statua di Perseo collocata nella Loggia dei Lanzi è l'originale fuso da Cellini, il basamento e le opere che ne fanno parte sono delle copie i cui originali sono esposti al Museo del Bargello insieme ai modelli preliminari della scultura". (Barbara Prosperi, 20.11.2019) 















Giovanni Pagliarini "Madonna col Bambino" 1854 Olio su tela, cm. 126,5x92,5 - Museo dell'Ottocento GAMC - Ferrara 1854

Foto a cura di Daniela Piazza 




Edgar Degas "Dopo il bagno" 1886 pastello su cartone che misura 71 x 49cm - Museo Nazionale d'Arte Moderna a Roma

Foto a cura di Massimo Gaudio


"Il Bambin Gesù delle mani" 1492 ca. di Pinturicchio. L'affresco staccato a massello  (cm.48,5x33,5) è esposto a Gubbio fino al 6 ottobre 2019. 

Foto a cura di Monia Fratoni




Palazzo Ducale - V edizione del Festival del Medioevo Gubbio 25-29 settembre 2019
Foto a cura di Monia Fratoni

Una serie di incontri  dedicati al periodo storico medievale con storici, scrittori, scienziati, filosofi e giornalisti. 



Palazzo Ducale - Gubbio

Palazzo Ducale - Gubbio

Palazzo Ducale - Gubbio

Palazzo Ducale - Gubbio


Palazzo Ducale - Gubbio

Palazzo Ducale - Gubbio

Claude Monet "Ninfee rosa" 1897-1899  olio su tela  cm.81,5x100 Galleria Nazionale d'Arte Moderna - Roma

«Nell'aria ritrovo un colore che avevo scoperto ieri e abbozzo su una delle tele: immediatamente il dipinto mi viene dato, e io cerco di fissarlo il più svelto possibile, in modo definitivo; ma di solito scompare quasi subito per lasciare il posto a un colore diverso, già registrato giorni prima in un'altra tela che mi viene messa davanti immediatamente. E si continua così per tutta la giornata.»           Claude Monet
Foto a cura di Massimo Gaudio



Giovanni Bellini 1434-1439/1516 "Madonna degli alberetti" Gallerie dell'Accademia Venezia

Foto a cura di Manuela Moschin




Vincent Van Gogh (1853-1890) "Il giardiniere" 1889 olio su tela, cm. 61x50 Galleria Nazionale d'Arte Moderna - Roma

Foto a cura di Massimo Gaudio



Pierre-Auguste Renoir (11841-1919) "Donna con l'ombrello in giardino" 1873-1875 ca. Olio su tela Museo Nacional Thyssen-Bornemisza Madrid 

Foto a cura di Manuela Moschin

Pierre-Auguste Renoir (11841-1919) "Donna con l'ombrello in giardino" 1873-1875 ca. Olio su tela Museo Nacional Thyssen-Bornemisza Madrid 

Pierre-Auguste Renoir (11841-1919) "Donna con l'ombrello in giardino" 1873-1875 ca. Olio su tela Museo Nacional Thyssen-Bornemisza Madrid 

Raffaello Sanzio, La muta, 1507 circa, Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale, Urbino

Foto a cura di Chiara Montani 


Raffaello Sanzio, La muta, 1507 circa, Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale, Urbino


Dettaglio - Raffaello Sanzio, La muta, 1507 circa, Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale, Urbino

Prato, cattedrale di Santo Stefano (XII sec.), cappella della Sacra Cintola (XIII sec.), l'altare realizzato da Giuseppe Cerroti tra il 1745 e il 1760 e la Madonna col Bambino scolpita da Giovanni Pisano nel 1301.

Foto a cura di Barbara Prosperi

"Si tratta dell'altare della cappella della Sacra Cintola del duomo di Prato, dove è conservata la preziosa reliquia che proprio oggi (8 settembre 2019) verrà esposta alla devozione dei fedeli.
L'8 settembre infatti a Prato è festa grande, si celebra in pompa magna la Natività della Vergine".


Duomo di Prato - Giuseppe Cerroti 1745-1760 Altare della cappella della Sacra Cintola 
Giovanni Pisano "Madonna col Bambino"1301 


 Duomo di Prato - veduta integrale della facciata


Duomo di Prato - veduta parziale della facciata



Duomo di Prato - pulpito di Donatello


Duomo di Prato - veduta dell'interno

Duomo di Prato - cappella della Sacra Cintola

Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1599) - Palazzo Barberini - Roma

Foto a cura di Massimo Gaudio


Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1599) - Palazzo Barberini - Roma

Dettaglio - Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1599) - Palazzo Barberini - Roma

Dettaglio - Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Giuditta e Oloferne (1599) - Palazzo Barberini - Roma

Francesco Hayez "La Maddalena penitente" 1833 Olio su tavola cm. 151x118 - Galleria D'Arte Moderna Milano


Foto a cura di Manuela Moschin

Francesco Hayez "La Maddalena penitente" 1833 Olio su tavola cm. 151x118 - Galleria D'Arte Moderna Milano

Dettaglio - Francesco Hayez "La Maddalena penitente" 1833 Olio su tavola cm. 151x118 - Galleria D'Arte Moderna Milano


Dettaglio - Francesco Hayez "La Maddalena penitente" 1833 Olio su tavola cm. 151x118 - Galleria D'Arte Moderna Milano

Dettaglio - Francesco Hayez "La Maddalena penitente" 1833 Olio su tavola cm. 151x118 - Galleria D'Arte Moderna Milano


Giovanni Segantini e il meraviglioso trittico che è stato esposto dal 24 marzo al 28 luglio 2019 nella mostra intitolata"Hodler - Segantini - Giacometti. Capolavori della Collezione Gottfried Keller" LAC (Lugano Arte e Cultura) di Lugano. Il titolo delle tre opere, da sinistra a destra, è: "La natura" "La vita" "La morte". Sono state realizzate nel 1898/99.

Foto a cura di Daniela Piazza  

Giovanni Segantini - da sinistra a destra, è: "La natura"  "La vita"   "La morte"

Francesco Hayez (1791-1882) "Ritratto di Alessandro Manzoni" 1874 Olio su tela-  Galleria d'Arte Moderna - Milano

Foto a cura di Manuela Moschin




Emilio Quadrelli (1863-1922) "Gioia" 1906 Marmo - Galleria d'Arte Moderna - Milano

Foto a cura di Manuela Moschin

Emilio Quadrelli (1863-1922) "Gioia" 1906 Marmo - Galleria d'Arte Moderna - Milano
 Photo by Manuela Moschin 

Emilio Quadrelli (1863-1922) "Gioia" 1906 Marmo - Galleria d'Arte Moderna - Milano
 Photo by Manuela Moschin 

Emilio Quadrelli (1863-1922) "Gioia" 1906 Marmo - Galleria d'Arte Moderna - Milano
Photo by Manuela Moschin 


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