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Lo scrittore e giornalista Roberto Ritondale intervista Manuela Moschin

E' un grande onore per me essere stata intervistata nel Salone Internazionale del libro di Torino dallo scrittore e giornalista Roberto Ritondale. Grazie di cuore "Lo scrittore ambulante ha intervistato Manuela Moschin, l'ideatrice dell'originale blog letterario "L'arte raccontata nei libri" che riunisce oltre duemila appassionati. E alla fine dell'intervista scoprirete una passione comune, oltre a quella dei libri! In sottofondo una musica composta e suonata da Joanna Robinson." Roberto Ritondale Oltre al video Youtube vi lascio anche il link del sito dell'autore. http://www.robertoritondale.it

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Annibale Carracci e una foto d'epoca



Annibale Carracci “Il Mangiafagioli” 1583-1584 ca. Olio su tela 57x68 cm. Roma, Galleria Colonna.


Annibale Carracci “Il Mangiafagioli” 1583-1584 ca. Olio su tela 57x68 cm. Roma, Galleria Colonna. (Fig.1)

#AnnibaleCarracci

A cura di Manuela Moschin

Oggi la mia attenzione è rivolta nei riguardi di un’opera di Annibale Carracci intitolata “Il Mangiafagioli” 1583-1584 (Fig.1) . Si tratta di un dipinto che colpisce per la naturalezza della scena, nella quale Carracci sembra già anticipare il realismo barocco. Una pittura cosiddetta di genere costituita dalla rappresentazione di soggetti tratti dalla vita quotidiana: la scodella di fagioli, una brocca, un bicchiere, un coltello, un piatto, il pane, dei porri sono oggetti di uso comune illustrati nella loro semplicità. A sinistra una finestra illumina la scena.
Il personaggio ritratto è un popolano che è stato raffigurato mentre sta degustando una succulenta zuppa di fagioli e… guai a chi gliela tocca (tra l’altro mi ricorda una mitica scena tratta dal film “Lo chiamavano Trinità” con Terence Hill - Fig.3) . Da notare come lo sguardo fisso e diffidente, il gesto della mano che porta il cucchiaio sgocciolante alla bocca sottolineino la sua bramosia nel trangugiare la pietanza. L’opera è talmente realistica e attuale da riuscire a evocare i consueti pasti frugali consumati rapidamente durante una pausa pranzo. L’impressione che ne esce è quella di una foto a sorpresa nei riguardi di una persona che sta pasteggiando. 
La svolta risiede anche negli oggetti raffigurati che non sono più sfarzosi e brillanti come lo furono, invece, quelli rappresentati dal Veronese. 
Voi cosa mi raccontate di quest’opera? Avete avuto l’occasione di vederla dal vivo? Quali sono state le vostre impressioni?


Annibale Carracci "Studio per il Mangiafagioli" 1584 ca. Firenze Uffizi

Terence Hill nel film "Lo chiamavano Trinità..." 1970 (Fig.3)
Arrivederci in arte
Manuela

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