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Lo scrittore e giornalista Roberto Ritondale intervista Manuela Moschin

E' un grande onore per me essere stata intervistata nel Salone Internazionale del libro di Torino dallo scrittore e giornalista Roberto Ritondale. Grazie di cuore "Lo scrittore ambulante ha intervistato Manuela Moschin, l'ideatrice dell'originale blog letterario "L'arte raccontata nei libri" che riunisce oltre duemila appassionati. E alla fine dell'intervista scoprirete una passione comune, oltre a quella dei libri! In sottofondo una musica composta e suonata da Joanna Robinson." Roberto Ritondale Oltre al video Youtube vi lascio anche il link del sito dell'autore. http://www.robertoritondale.it

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Ricordo di un dolore di Giuseppe Pellizza da Volpedo


Giuseppe Pellizza da Volpedo  "Ricordo di un dolore" (Ritratto di Santina Negri) 1889 Olio su tela cm. 107x79 Bergamo, Accademia Carrara GAMeC


Giuseppe Pellizza da Volpedo  "Ricordo di un dolore" (Ritratto di Santina Negri) 1889 Olio su tela cm. 107x79 Bergamo, Accademia Carrara GAMeC

Giuseppe Pellizza da Volpedo  "Ricordo di un dolore" (Ritratto di Santina Negri) 1889 Olio su tela cm. 107x79 Bergamo, Accademia Carrara GAMeC

A cura di Manuela Moschin 

Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868- 1907) nacque a Volpedo in provincia di Alessandria. L'artista è celebre soprattutto per aver dipinto "Il Quarto Stato" che realizzò nel 1901 ed è conservato nel Museo del Novecento a Milano. Il dipinto raffigura un gruppo di lavoratori che sta marciando in segno di protesta.  
Sfogliando, invece, il catalogo della mostra “ Da Canova a Modigliani - il volto dell’Ottocento” che visitai nel 2010 nel Palazzo Zabarella a Padova mi soffermo a osservare un'opera di Giuseppe Pellizza da Volpedo intitolata “Ricordo di un Dolore” (ritratto di Santina Negri) 1889. 
Tra le straordinarie opere esposte ricordo che rimasi affascinata da questo ritratto di Giuseppe Pellizza per la capacità di rappresentare la sofferenza.
C'è un motivo particolare che indusse l'artista a realizzare quest'opera. Risulta, infatti, che a causa della perdita della sorella Antonietta dipinse il volto di una giovane donna (Santina Negri) evidenziandone l’espressione triste e pensierosa. Possiamo notare che introdusse nel dipinto una viola, comunemente detta del pensiero, allo scopo di dare maggiore enfasi al momento tragico. 
L'immagine esprime nel suo insieme una drammaticità straziante che si percepisce dallo sguardo assente, dal volto pallido e dalla postura del corpo che si trova in una condizione di completo abbandono. Il bianco contrapposto al nero crea un'atmosfera lugubre in relazione con la morte. 
Quel vuoto incolmabile per la perdita di una persona cara traspare in modo lancinante ed evidente. 
Dedico il dipinto a tutte le persone che hanno sperimentato questa situazione dolorosa. 
Un abbraccio forte 💔












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